Ma l'Atto di Accusa trova che gli eccitamenti, le improntitudini e l'esigenze (e si guarda di pronunziare violenze, perchè quando si volta a me la Fazione cangia natura) furono adoperate, a coartarmi dopo l'8 febbraio, e, senza precisare il tempo in cui ripresero, crede potere affermare in coscienza che non intervennero nel giorno 8, nè durante lo spazio necessario a commettere gli atti che, a suo parere, costituiscono il delitto di lesa maestà. In più parti di questa Memoria a chiara prova dimostrai lo assurdo di siffatto supposto: aggiungansi nuovi fatti e nuove considerazioni. L'Accusa stessa confessa che il Circolo, nel giorno 8, si costituiva in permanenza armato: e se meglio avesse voluto cercare pei Documenti da lei medesima raccolti, avrebbe trovato che il Circolo fiorentino si era costituito in permanenza fino dal 5, ed aveva creato una Commissione, per mantenersi in corrispondenza continua col Ministero(260). È naturale pertanto che non se ne stesse con le mani alla cintola; che, se non dormiva il 5, molto meno si addormentasse l'8 febbraio, ma sì attendesse alacre e ardente a conseguire lo estremo suo fine. Ritenuto quello che dicono i Giudici del Decreto del 7 gennaio 1851, che fosse nelle ferme intenzioni della Rivoluzione procacciare ad ogni costo la partenza del Principe dalla Toscana, non può razionalmente negarsi che questi conati urgessero più veementi al primo scoppio che dopo. - Io leggo talora che mancano prove della coartazione; tale altra, che anzi la coartazione è esclusa; finalmente che le prove ci sono, ma non bastevoli.
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