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      Imperciocchè gente nefanda, nefande cose voleva; e, parve che ordinandole scritte, il pudore dovesse trattenere da porle in discussione, e ridarle in iscrittura. L'Accusa ha da essermi cortese di questo, che ordinando nel 28 febbraio cessassero, ciò significa che avevano incominciato innanzi; e se il Circolo, anzi i Circoli fino dall'8 febbraio si costituirono in permanenza per invigilare e dominare il Governo, dica nella sua coscienza chi legge, con quale verità si possano asserire queste tre cose a un punto, - che non ci sono prove, - che ve ne sono, ma non bastevoli, - che ci sono prove che escludono l'allegata violenza. Come queste tre cose possano stare insieme, non bisogna domandarlo a me; a me tocca udirle, e commentarle co' mesti giorni di carcere troppo più che bienne; e' vuolsi chiederne ai Magistrati, che le seppero accozzare insieme.
      E come le referite cose precederono il 28 febbraio 1849, così lo susseguirono, non essendo mai riuscito di allontanare dal Governo le fervide istanze e i più fervidi petenti, per conseguire lo scopo che stava in cima di ogni loro pensiero.
      Nel giorno stesso, e nel medesimo Monitore, il Ministro dello Interno rende noto pubblicamente: "che i Rapporti di Polizia, che i privati cittadini si degnano trasmettere per il pubblico bene, sieno inviati invece ai rispettivi Prefetti, ai quali soltanto spetta questo incarico, perchè, mentre è compreso di gratitudine per le premure che in tal modo i Cittadini mostrano pel Governo, non potrebbe convenevolmente corrispondervi.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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