Visti i presenti casi della Patria, il Circolo si occupò della formazione intanto di una schiera di 1000 uomini eletti, di puro sangue repubblicano, da percorrere in tutti i sensi il Paese ovunque si manifestassero accidentalmente macchinazioni tedesche; schiera seguita da un tribunale per giudicare i colpevoli. Ma l'ultimazione dei ladronecci e degli scandali d'Empoli ne fece respingere, almeno per ora, la proposta(311).
Comecchè dei fatti che seguono occorra traccia nei Giornali posteriori al 14 febbraio, io gli riporto perchè appartengono ad epoca anteriore. Il Circolo fiorentino, avvisando i modi di cacciare il Granduca da Porto Santo Stefano, delibera: "Quindi fu trattato dei mezzi di scacciare il Despota dall'ultimo suo nido di Santo Stefano, e di avviare spedizioni popolari da tutte le città del presente Stato provvisorio, a fare una crociata verso quel punto, e percorrere il Paese affine d'infiammarlo e muoverlo tutto per la santa causa; e fu proposto che Firenze desse cominciamento a queste patrie spedizioni coll'inviare intanto 1000 uomini a Siena, italiani e repubblicani(312)."
I Lombardi, uomini intendenti assai delle faccende politiche, a quanto il Governo in quei giorni operava costretto, non si acquietavano punto; non pareva loro che ei desse sicurezza di compimento finale; nulla per essi era fatto, se con la decadenza del Principe e la proclamata Repubblica non si varcava il Rubicone; appunto come adesso per l'Accusa è nulla non averlo passato, ed avere impedito che altri lo passasse!
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