Fratelli! Se Leopoldo di Lorena vi abbandonava vilmente, il Dio, proteggitore de' Popoli, vi rimaneva e rimane a tutela; e, senza dubbio, un Nume misericordioso è coll'Italia nostra, perocchè è piuttosto unico che singolare l'esempio di genti, a cui tolto ogni freno di governo, siensi nullameno comportate con così alta sapienza da esterrefare perfino i più avversi e increduli al loro valore, al loro progresso.
Roma e Firenze subirono le medesime crisi; Roma e Firenze le attraversarono del pari impavide; Roma e Firenze si stringono fraternamente la mano associandosi ad un medesimo destino: adunque onore a Roma, onore a Firenze!
Fratelli! concordia e perseveranza, speme nel futuro, attività e non avventatezza, e trionferemo de' nostri nemici.
Prepariamoci alla pugna; e il primo nostro pensiero sia il riscatto delle misere terre lombardo-venete che piovono sangue, e della infelice Napoli che risuona lugubre di gemiti e di catene.
Già le Aquile latine dispiegano i loro vanni sul Campidoglio; già la spada di Ferruccio ruota sul capo dei tiranni: il Dio delle vendette sarà colla Italia nel giorno della lotta finale, ed Italia si erigerà alla perfine in Nazione.
La Costituente Italiana giudichi del nostro futuro. Viva la Costituente Italiana(314)!"
Eccitamento a muovere contro il Granduca: "Guardatevi un po' in seno. Il male più grave, quello che per ora fa d'uopo estirpare, per ora sta lì, e non altrove. Lì sta Leopoldo d'Austria, e finchè esso sta in Toscana non vi può stare ordine, nè regime, nè libertà stabile e vera.
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