... di ritorno dall'Assemblea tenuta dal Circolo Popolare di Firenze il 18!...."
Già fu chiarito a prova, i Circoli fatti omai governo distinto, e aspirando a diventare il solo, corrispondere inquieti e sospettosi fra loro; non pertanto occorre traccia nei Giornali del tempo come in questa occasione più operosi che mai si restringessero a operare.
Il Circolo di Orbetello, l'altro di Grosseto, corrispondono non pure col Circolo centrale di Firenze, ma con quello ancora di Livorno.
A comprendere la tremenda attività del Partito, che urgeva stringentissimo a prendere immediati provvedimenti, importa riferire parte della corrispondenza dei Circoli. Nessun Governo mai si auguri trovarsi tanto bene servito come i Circoli erano: io poi sovente all'oscuro di tutto; sicchè venendo a me i più impronti faccendieri di quello, smaniosi per notizie più fresche, e trovatomi ignaro perfino di quelle ch'essi sapevano, trascorrevano in rampogne acerbe di colpevole negligenza, e di peggio.
Da Santo Stefano, nel giorno 8 febbraio, all'Alba e agli altri Giornali mandano: a ore 2 p. m., l'arrivo del Granduca con parte della sua famiglia, e dei signori Sproni e Conticelli, su di una barca peschereccia partita da Talamone a mezzogiorno.
A ore 4 e 1/2, arrivo della Granduchessa col resto della famiglia. Albergo in casa Sordini, magazziniere del sale e tabacco. Sospetti di fuga.
Ore 8 e 9 p. m., arrivo di due staffette con dispacci.
9 febbraio, 9 ore p. m., arrivo della fregata inglese.
Da altra corrispondenza pervennero ai Circoli i minimi particolari, come: L'aspirante inglese posto a guardia del Granduca; la tristezza dei membri componenti la R. Famiglia; il cibarsi di S. A. di alcune gallette navigando da Talamone; l'arrivo di carrozze, equipaggi, segretarii e servi.
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