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      Il disegno di formare in Livorno un centro di Governo Repubblicano, nello intento di rovesciare il Governo Provvisorio, vedremo farsi mano a mano più chiaro che c'inoltreremo a discutere le imputazioni dell'Accusa. Essa dice: ma voi impediste le corrispondenze al Principe, e mandaste persone armate a Cecina per intraprenderle. Io nulla impedii. Il Circolo Grossetano ricorrendo co' suoi emissarii al Governatore di Livorno, presso cui trovava più facile ascolto, insisteva per questo provvedimento. Il Governatore, sempre più emancipandosi, prende le misure che reputa convenienti, e poi ne avvisa il Governo:
      Signor Ministro. Persone autorevoli di questa città mi hanno fiduciariamente fatto supporre che dal Fitto della Cecina, villaggio posto sopra la strada maremmana, transitino di frequente degl'individui diretti a Porto Santo Stefano, i quali, per la loro indole sospetta, sarebbero meritevoli di tutta la sorveglianza governativa. Essendomi sembrata cosa di somma importanza lo attivare senza indugio questa sorveglianza, la quale può condurci ad utilissimi resultati, sono sceso nella determinazione di fare la Spedizione per quella località di venti cittadini armati, i quali, di fatti, nelle ore pomeridiane di oggi partono a quella volta capitanati e diretti dal nominato Giovanni Scotto. L'ufficio che eglino debbono esercitare quello si è di vigilare e tenere di occhio le persone transitanti per detta ubicazione, spingendo le loro indagini, nei casi di dubbio e sospetto, fino alla perquisizione, ed effettuandone, occorrendo, anche l'arresto.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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