Nel giorno 10 febbraio, considerando la miseria a cui la partenza del Principe riduceva i suoi familiari, e compiacendo ai desiderii di lui, decreto:
Tutti i Cittadini che fin qui appartenevano al servizio del Principe, riceveranno provvisoriamente la loro pensione a carico della Depositeria Generale, finchè il Governo non abbia trovato il modo di sistemarli convenientemente.
Nel giorno 11 febbraio, così imponendo i proconsolari ordini della Setta, decreto, che il regio Palazzo della Crocetta sia destinato ad ospedale degl'Invalidi; più tardi, si è veduto, i novelli Municipali vanno di proprio arbitrio a rinnuovare ai Custodi la minaccia dei veterani di Augusto ai possessori degli agri italici: veteres migrate coloni; ma segretamente dispongo non s'innuovi(384). Nel giorno 11 febbraio, ricercato il Governo dal Governatore di Livorno, se i soldati mossi da quella città per Firenze avessero a proclamare la Repubblica, risponde: chiamarsi pel mantenimento dell'ordine, non già per dimostrazioni politiche, le quali dovevano all'opposto con ogni studio prevenirsi(385). E qui mi sia concesso notare, onde si conosca quanta sia stata la umanità mia, e la cura indefessa, perchè nefande discordie tra la famiglia toscana non insorgessero, o insorte appena posassero, la esortazione rivolta nel medesimo giorno al Governatore Pigli: "Si raccomanda la buona condotta passando per Empoli. Si rammentino, che gli Empolesi, momentaneamente traviati, sono fratelli(386)."
Nè, quantunque poco faccia alla materia in questo punto discorsa, io mi asterrò da riportare un Dispaccio telegrafico da me dettato il 16 febbraio, relativo ai Veliti.
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