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Della inquieta polizia dei Circoli somministrano prova i Documenti dell'Accusa in data dell'11 febbraio, con l'ordine di vigilare i palazzi, e la taberna di alcuni cittadini(390).
Nel giorno 13 febbraio, la Emigrazione Lombarda minaccia prossima l'accusa davanti il Popolo, per la colpevole inerzia con la quale avevo poltroneggiato fin lì(391).
Nel 14 il Monitore del Circolo, me e i miei colleghi bandisce Governo austriaco, se, dubitando, indugiamo più oltre a proclamare la decadenza del Principe(392).
Nel giorno stesso, pel medesimo Monitore rimango avvertito che il mio mal sonno di tre giorni (la Emigrazione Lombarda vedemmo, che lo calcola di sei) mi tornerebbe fatale, avvegnachè io giuocassi della mia testa(393).
La mia opposizione al piantare l'Albero è denunziata al Circolo, da quello con parole crucciose avvertita, e minacciosamente dal suo Monitore propalata(394).
Con pari cruccio, e pericolo anche maggiore, la Emigrazione Lombarda avvisa il collegio repubblicano essere stata da me freddamente accolta la Deputazione venuta a instare, affinchè la Repubblica senz'altro indugio si proclamasse(395).
Scellerata cagione di sangue, me furibondi designano alla pubblica vendetta, perchè relutto a dichiarare la Repubblica, la decadenza del Principe, e la Unione con Roma(396).
Questi, ed altri tali, erano dardi avventati ad hominem, dacchè, bene o male che il credessero, demagoghi e Repubblicani pensavano essere io impedimento unico a conseguire il termine estremo degli sforzi loro(397), senza il quale, assai più esperti dell'Accusa, tenevano non avere conquistato nulla, e riposta ogni cosa in compromesso.
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