So bene, e a mie spese, che con le Accuse non si fa a fidanza; però intendo dimostrare quanto dico. - La commissione di apparecchiare gente scelta per Maremma, io dava sforzato il 14 febbraio, e la colonna Guarducci senza ordine o avviso del generale D'Apice, nè mio, potè incamminarsi per Rosignano il giorno 17 di febbraio; ma per tornare e volgersi verso il contado lucchese, non le si concede mettere tempo fra mezzo; richiamata il 18 a Livorno, da Livorno nel 18 parte(402). Ancora: - io dai Volontarii indisciplinati aborrivo, e precisamente in questa occasione, così scrivevo nel 22 febbraio da Lucca al signor Mazzoni, presidente di settimana: "Volontarii, non importa; se prendono ingaggio, va bene, perchè allora si disciplinano, e possono partire; sciolti da qualunque freno, mandano sottosopra ogni cosa(403), e lo vedo a prova." Sicchè di loro, così com'erano indisciplinati, non sapeva che farmi. Infatti, parte furono inviati in Val di Serchio, perchè lungo il littorale giungessero a Viareggio; parte, senza ordine, sceso il Colle di Chiesa, si spinsero fino al ponte del Macellarino, con presentissimo pericolo di rimanere tagliati fuori(404); finalmente, con ispreto degli ordini del Generale, vollero trascorrere fino a Pietrasanta; sicchè D'Apice protestò, che se non indietreggiavano essi, egli non avanzava, per la quale cosa mi avventurai solo fino costà, ingegnandomi con parole ora di preghiera, ora di rimprovero, a farli retrocedere(405). I Volontarii che vogliono operare a modo loro, sono impedimento, non forza; le popolazioni li temono ed odiano; le milizie ordinate li disprezzano, ed essi rendono a tutti pan per focaccia, con ingiurie e soprusi.
| |
Accuse Maremma Guarducci D'Apice Rosignano Livorno Livorno Volontarii Lucca Mazzoni Sicchè Val Serchio Viareggio Colle Chiesa Macellarino Generale Pietrasanta D'Apice Volontarii
|