Nella serata, in mezzo al generale tripudio fu innalzato l'Albero della Libertà con bandiera in cima, sulla Piazza del Popolo, tutto all'intorno illuminata dalla gioia dei cittadini."
E già nel foglio antecedente del 19 febbraio 1849, per meglio imprimere la memoria del fatto nella mente del Popolo, aveva raccontato: "18-19 febbraio. - Ieri aveva luogo sotto le Loggie degli Ufizii un grande banchetto pei Volontarii ascrittisi nei ruoli aperti nel Palazzo dei Priori e al Circolo del Popolo.
Più di 1,000 erano i banchettanti. E il Popolo tutto prese parte al convito.
Intanto giungevano le Deputazioni dei Circoli di Livorno, di Lucca e di altre principali città toscane.
Udivasi la nuova della defezione del generale De Laugier, ed unanime fremito suscitavasi in ognuno, unanime imprecazione contro il traditore della Patria.
Il Circolo del Popolo di Firenze decretava una sentenza di cui più oltre diamo il contesto(411).
Intanto lo spirito pubblico animavasi ognor più: gran numero di Livornesi, uniti al Popolo fiorentino, al Circolo del Popolo ed agli altri Circoli, convenivano nel concetto esser venuto il giorno del solenne riscatto, nè potersi più oltre indugiare l'atto formale di Unione alla Repubblica di Roma.
La Repubblica veniva così proclamata e di diritto e di fatto in Toscana.
Fino da ieri sera, l'Albero della Libertà era piantato sulla Piazza del Popolo e salutato da rumorose salve di applausi e dal suono di tutte le campane di Firenze. Grandi processioni di Popolo festeggiante, con faci e cantici patriottici, percorsero per tutta notte la città.
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