Invitavansi intanto i Volontarii inscritti a recarsi, alle 8, nella mattina del 19, sulla Piazza del Popolo per partire immediatamente alla volta dei confini."
Il Nazionale, non amico mio, pure narrando i casi della giornata del 18, sovveniva allo sforzo del Governo:
Oggi fino a ora tarda della sera, Firenze ha risuonato di suoni e canti, e sulla piazza che ora si chiama del Popolo ha stazionato continuamente un folto gruppo di persone a udire discorsi e proposizioni che si facevano dalla Loggia dell'Orgagna. - Fu letto un Proclama del generale Laugier, comandante la truppa ai confini di Massa e Carrara. - Il Proclama in nome del Granduca esortava i Toscani a tornare all'obbedienza; prometteva amnistia generale, quelli eccettuati che prendessero le armi dopo la promulgazione del Proclama. - A grida generali si dichiara il Laugier traditore della patria. - Sulla sera in faccia al Palazzo Vecchio era piantato l'Albero della Libertà. - Noi siamo avversi a ogni sorta di violenza, da qualunque parte si eserciti. - Noi c'inchiniamo alla sovranità del Popolo tuttoquanto chiamato a libere elezioni; da sè medesimo crei la sua rappresentanza, alla quale confidi le sue volontà, e la cura di provvedere allo eseguimento(412).
E meglio ancora nel numero del 19:
Il principio di autorità fu rappresentato sinora dalla dinastia; la dinastia lo ha abbandonato; il Popolo deve raccoglierlo e con la sua libera volontà ricostruirlo. Ma noi, rispettando sempre i suoi decreti, non lo loderemmo se lasciasse forzarsi la mano, e si acquietasse a premature determinazioni uscite dai clamori incomposti della piazza: non lo loderemmo se tornasse ad affidare le sue sorti alle dinastie, che sono un fatto transitorio e perituro, senza prima circondarsi di forti e inespugnabili guarentigie.
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