Mancanza è, e per la Costituente (giornale) e per noi, la proclamazione definitiva della Unione Repubblicana, che il Governo aveva detto di rimettere allo indomani (cioè oggi), affinchè avesse luogo con quella solennità e in quello apparato di forza che esige un atto nazionale." (Sono parole della Costituente.)
Acquisto prezioso si è la certezza pervenuta nel corso della notte al Governo, che stolta e infame invenzione del traditore De Laugier era la nuova starsi pronti 20,000 Piemontesi ad invader la Toscana, per riporre l'ultimo Leopoldo sopra un trono cui volontariamente egli aveva rinunciato fuggendo e lasciando senza timone la nave sdrucita dello Stato.
I Piemontesi protestavano solennemente contro la taccia che dar gli voleva l'uomo del 29 maggio di satelliti di tirannia, di degeneri Italiani, di uomini che per passività di obbedienza fosser pronti a mostrarsi fratricidi; e insanguinare la sacra terra d'Italia di italiano sangue. I Piemontesi protestavano, giammai voler porre ostacolo al riordinamento della Toscana, e intendere lasciarla libera di reggersi secondo la forma politica che più fosse per piacerle: volerci Toscani fratelli e compagni nella guerra contro il comune nemico - l'Austriaco: ma giammai volerci nemici e combattenti sovra limiti di provincia che un dì o l'altro debbono esser totalmente remossi, per dar luogo ad un solo e potente Stato: - la Italia Una e Repubblicana.
Ed altra notizia, ella pure aggraditissima e inaspettata, era lo appoggio e l'amicizia di una grande e formidabile potenza, alla cui ombra è oggi lecito alla Repubblica della Italia Centrale il metter salde radici e con minor precipitazione che non li avvenimenti minacciati dall'imminente avvenire ci facessero ieri parere indispensabile.
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