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      Tenerissima Accusa!
      Da Pisa il Prefetto Martini, a ore 1 pomeridiana, avvisa il Ministro dello Interno, per via telegrafica:
      Il Popolo è adunato numeroso volendo proclamare la Repubblica, sia vera o falsa la notizia che lo stesso è avvenuto a Firenze. Molti cittadini s'interesseranno per trattenere questo atto, ma ormai pare inevitabile. Batte la generale. Si dice fatto altrettanto a Livorno, quindi la mossa di Pisa(420).
      Il tenore di questo Dispaccio dimostra chiaro, che il Prefetto Martini, corrispondendo alle istruzioni del Governo, s'ingegnava con altri a parare quel colpo, ma che disperava venirne a capo.
      A Siena già nel giorno 20 febbraio, erano tutti Repubblicani per convinzione o per paura(421).
      Grosseto nel 20 febbraio bandiva anch'essa la Repubblica, e piantava l'Albero(422). Partito appena S. A. da Porto Santo Stefano, fu nel giorno 22 di febbraio salutata la Repubblica(423).
      Intanto in Firenze si agitava segreta la cospirazione, che scoppiò nella notte del 21 febbraio 1849; infaustissima fu quella notte, ma più infausto giorno le poteva tenere dietro. Il Monitore ne dava ragguaglio nella guisa che già fu detto a pagine 279-282 di questa Apologia.
      Ho esposto altrove, e con documenti provato, come Giuseppe Montanelli facesse opera veramente cristiana salvando dal furore del Popolo la gente arrestata, e come in tanto stremo il Governo con provvido consiglio ricorresse al Circolo medesimo, impegnandolo a mandare taluno dei suoi concionatori tanto efficaci a rimescolare le moltitudini, perchè inspirasse loro sensi di carità e di mansuetudine.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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