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      Il sospetto non chiuse più occhio, e la vigilia infiammò il sangue del Popolo; e siccome quanti più scalini scendiamo per la scala della ingiustizia, sempre più copiosi troviamo i motivi di offendere, al sospetto, alla miseria, alla cupidità, al furore ecco accompagnarsi la paura; fra i cattivi consiglieri, pessimo: - la paura, Ciclope acciecato, che di tutto teme, anche dei camposanti, però che il vento che zufola per le croci le metta spavento; onde impreca alle croci, e vorrebbe anch'esse sepolte. Pareva che ormai la ferocia degli uomini avesse toccato il fondo del suo inferno, e non era niente; l'ultima furia e la più truce di tutte dormiva sempre. Negli ultimi giorni di agosto 1792, si sparge la voce in Parigi, i Prussiani, espugnato Longwy, accostarsi a Verdun. Male davvero conosce la natura delle rivoluzioni chi pensa che siffatte novelle giovino ad abbattere gli animi esaltati; la rabbia vedemmo allora diventare delirio, e destarsi e stendere le braccia insanguinate la furia delle vendette. Il sospetto cerca le cospirazioni pronte a scoppiare, spesso le immagina, qualche volta le trova, la paura l'esagera, e nella propria sua ombra teme il sicario; la minaccia esterna inasprisce, facendo, per così dire, rientrare nella massa del sangue la infiammazione della cute, e un grido sussurrato di orecchio in orecchio a voce sommessa, come si costuma ai funerali, dice: "Siamo traditi, il pericolo delle armi sta lontano, e non è quello che ci stringa più urgente; il pericolo sta qui nei nemici che abbiamo in casa.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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