E sì, e sì, che queste cose con le proprie mani avete raccolto, e co' vostri occhi avete letto come i Faziosi cospirassero a imporre silenzio perpetuo agli avversarii loro; e sì che avete provato, come già voi stessi di contumelie e improperii vituperassero, e con più disonesto attentato manomettessero. Ora io vi domando, perchè dal nuovo pericolo percossi vi rivolgeste a noi, e ci chiedeste protezione? Se voi estimaste che la mala turba fosse aizzata per noi, o con qual senno o consiglio a noi vi raccomandaste? Voi mi credeste custode allora della civiltà toscana; e voi credeste, che avrei voluto e potuto difenderla. Ditemi, non vi difendemmo noi? Si tacque forse la nostra voce? A procurare tostano castigo dei colpevoli non fummo solleciti noi? Noi dalla rivoluzione vi difendemmo; come mi avete difeso voi dalla reazione? Io non parlo di altri; parlo di voi, i nomi dei quali ho letto sotto i Decreti e le Requisitorie compilate fin qui; e a voi rivolgendomi dico, che per onore vostro avreste dovuto continuare a credere oggi come credeste allora, e che me in voi stessi avreste dovuto rispettare.
§ 4. L'Accusa non sa leggere.
Il Decreto della Camera di Accuse del 7 gennaio 1851, firmato da Giuseppe Orsini, Giovan Battista Aiazzi e Luigi Pieri, il quale ne fu relatore o compilatore, come si abbia a chiamare, a pag. 88, § 32, dice in questa maniera:
Il De Laugier con Decreto del giorno successivo (18 febbraio 1849), firmato dal Guerrazzi e dal Mordini, fu posto fuori della Legge come Traditore della Patria, e vennero dichiarati ribelli i soldati che l'obbedivano.
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