La Requisitoria del Regio Procuratore generale, a pag. 126, afferma essere stata questa lettera dal signor Marmocchi composta sopra minuta o appunto del Guerrazzi. Il Decreto della Camera di Accuse, a pag. 87, aggiunge, che per essa lettera non si deponeva punto il pensiero della cacciata del Principe. Ecco la lettera:
Cittadino Prefetto.
I provvedimenti da voi adottati, dopo le notizie delle quali avete informato questo Ministero col foglio vostro in data del 17 stante, non possono non rimanere pienamente approvati. - Noi corriamo alla frontiera dalla parte di Massa. Colà urge il pericolo. Leopoldo penso che attenda a fuggire. Voi intanto mandate a Orbetello, Massa, S. Filippo, e Rocca S>. Caterina. Il Pretore di San Stefano si porti dal Granduca, e gli dica, che il Governo, eletto dalla Assemblea e dal Popolo, gli partecipa che la reazione non può avere luogo; che la sua presenza ecciterà, come ha eccitato, qualche facinoroso al delitto; che è indegno di Principe cospirare a turbare l'ordine, che dice raccomandare. La Nazione giudicherà di Lui come Sovrano. Il Pretore faccia il suo dovere; se non può farlo, protesti all'Ammiraglio, che con la minaccia dei cannoni inglesi s'impedisce il Magistrato ad eseguire gli ordini del Governo. E vi saluto.
Li 19 febbraio 1849."
Prima di tutto, come possa da uomo di mente sana conservarsi il concetto di cacciare via tale, ch'ei pensa in procinto di partire, è per vero dire uno dei tanti prodigi di ragionamento, che l'Accusa ci abituò ad ammirare senza insegnarci, almeno per ora, ad intendere.
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