Il terreno che io ho da percorrere brucia: scerrò quello che scotta meno; e dirò soltanto, che più meditava il Proclama del 17 febbraio del Generale Laugier, meno mi riusciva intenderlo. Per nessun segno io poteva ritenerlo sincero.
Infatti il Proclama dichiara, che il Granduca nello allontanarsi da Siena aveva nominato un Governo Provvisorio: ora questo era patentemente falso, nè conosciuto in quel tempo, nè mai; anzi contradittorio con la lettera e con lo spirito delle dichiarazioni granducali del 7 febbraio: con la lettera, perchè nulla contenessero espressamente in proposito; - con lo spirito, perchè raccomandando a noi i regii servi (e non invano), cosiffatta raccomandazione a privati non si poteva indirizzare; e se il Principe avesse eletto un Governo Provvisorio, noi privati cittadini ridivenivamo: inoltre pensava, che se il Principe avesse lasciato qualcheduno a rappresentarlo, sarebbe stato un Luogotenente, non un Governo Provvisorio. L'affermazione del Proclama accennava a due cose: prima, a una menzogna; seconda, ad uno errore commesso, o fatto commettere, perchè il Paese versasse nell'anarchia. Sosteneva inoltre avere vietato alle truppe di sciogliersi dal giuramento, ed anche di questo non era comparsa notizia. - Della Commissione conferita al De Laugier, nessuno fu avvertito dal Principe in modo autentico; in quanto a me, dopo l'ultima lettera particolare del signor Commendatore Bitthauser da Siena, nella quale mi si prometteva prossimo il ritorno del Principe, e intanto a suo nome mi si raccomandava la quiete della città, non ebbi avviso di sorta, neppure verbale.
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