Al Presidente del Governo Provvisorio.
Al mio giungere in Lucca, senza perdere tempo, deliberai correre contro Laugier e verso i nostri fratelli in tre punti. Uno per la strada littorale di Viareggio, dove mandammo i Livornesi con ordine che fossero sostenuti per mare dal Vapore il Giglio. In Val di Serchio furono lasciati in riserva i Civici Pisani. Il secondo verso il Monte-Chiesa, dove il Maggior Petracchi si era spinto col solito generoso ardore, distendendosi fino a Macellarino. Il terzo per la via di San Quirico verso Camaiore, dove Laugier aveva raccolto maggior copia di gente e posto tre pezzi di artiglieria.
Era ordine a tutti di procedere a schioppo scarico con ramoscelli di olivo nella bocca del medesimo e sui caschi; dove avessero incontrato resistenza fossero andati innanzi, domandando se per la empietà di un uomo i fratelli dovessero trucidare i fratelli. L'anima mi esulta nel poterle dire che i Toscani ingannati da Laugier, appena seppero che per la parte di San Quirico mi avvicinava col General D'Apice, protestarono che non intendevano combattere contro i loro concittadini, onde da Montemagno, ove Laugier aveva posto un pezzo d'artiglieria e diverse compagnie, si ripiegarono sopra Camaiore, e quinci, per quanto ci viene riferito, sopra Pietrasanta. Entriamo adesso a Camaiore, alle 5 e mezza pomeridiane, fra il suono delle campane e gli applausi di tutte le popolazioni accorse dalle campagne circostanti, che acclamavano al Governo Provvisorio, alla Italia, alla Libertà. Il Municipio indirizza la protesta che si compiega qui dentro.
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