La mia scrittura pertanto apriva l'adito a interrogazioni e a schiarimenti, e a senno mio le prime potevano ridursi a due: Perchè la Convocazione dell'Assemblea col suffragio universale? Qual fine ve ne ripromettete voi? Io gli avrei risposto, con parlare succinto, quello che verrò diffusamente ragionando fra poco, e allora io penso che il Ministro Gioberti avrebbe potuto, con vantaggio grande della Patria comune, interporsi mediatore fra il Paese e il Principe; certificarlo dello scopo mio, e confortarlo ad aspettare lo esito del rimedio proposto, siccome quello che si addiceva meglio ai tempi, al Paese, al decoro, e alla contentezza dell'universale(476).
Il signor Farini nel tomo III della Opera altrove citata a pag. 223 afferma: "Queste dichiarazioni del Guerrazzi erano consentanee a quelle che il Governo Provvisorio aveva già pubblicate, nè a mutare le risoluzioni del Governo Piemontese potevano essere efficaci." In primo luogo ha da notarsi, che lo intervento piemontese in Toscana fu concetto particolare a Vincenzo Gioberti, non già del Governo Piemontese, se dobbiamo ritenere per vere le dichiarazioni parlate da Urbano Ratazzi nella Seduta del 21 febbraio 1849 della Camera dei Deputati piemontesi, e le scritte da Domenico Buffa, che in quei giorni governava Genova. In secondo luogo domando: e perchè le mie dichiarazioni non dovevano avere la virtù di mutare il concetto di Vincenzo Gioberti intorno allo intervento piemontese in Toscana? Forse la bandita Costituente toscana chiudeva irrevocabilmente l'adito a qualsivoglia mezzano partito?
| |
Convocazione Assemblea Ministro Gioberti Patria Paese Principe Paese Farini Opera Guerrazzi Governo Provvisorio Governo Piemontese Toscana Vincenzo Gioberti Governo Piemontese Urbano Ratazzi Seduta Camera Deputati Domenico Buffa Genova Vincenzo Gioberti Toscana Costituente
|