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      Se, non vincendo l'Accusa, il Ministero Pubblico corresse pericolo dell'azione della calunnia, comprenderei, se non la fede, almeno il bisogno del sostenerla tenacemente. La Societā e la Legge chiudendo il prevenuto, e sequestrandolo da ogni relazione, circondandolo di terrori, saziandolo con pane d'angoscia.... hanno confidato alla religione di chi presiede al Ministero Pubblico d'indagare sottilissimo le ipotesi della innocenza e della colpa; altrimenti il giudizio diventa assassinio giuridico. La Societā e la Legge non sentono bisogno, molto meno vantaggio, a punire: in ciō non guadagnano la prosperitā, nč la morale, nč la economia pubblica, nč nulla. Se alla religione del Ministero Pubblico la Societā non confidasse altro che la vittoria della pena, come potrebbe resistergli il prevenuto? Chi cercherā le difese per lui? Chi lo assisterā? Chi supplirā con lo ingegno e la pacatezza a quanto gli rapiscono il tedio del carcere, e le ansietā della procedura? Come mai il prevenuto, sbigottito e solo, durerā davanti l'Accusa fredda, acuta, esercitata da lunghissima scherma, sovvenuta da cento braccia e da cento occhi, terribile Briareo? No; - l'Accusa č tutela di veritā: se dimentica il suo instituto, o lo calpesta; se le prove della innocenza sopprime; se i testimoni favorevoli esclude, o non ascolta, o non provoca a dire quello che sanno; se i mezzi per chiarire la veritā rigetta, - paga solo di quanto ella pensa capace per la condanna.... allora, perchč si raddoppiano impieghi?


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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