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      A Livorno i provvedimenti praticati partorirono buono effetto, nonostante che il Circolo non avesse tralasciato di spedirvi suoi mandatarii, come si ricava dagli stessi Documenti dell'Accusa, e dai Giornali del tempo(508); e così a Pisa(509), e così a Lucca(510).
      E badate, che per trattenere il nuovo turbine, erano mestieri gagliardi partiti davvero, imperciocchè più accese che mai venivano da Roma le ingiunzioni e le istanze, che la Repubblica di assalto si conquistasse; e il Farini, che talora (ma rado, una volta su mille a farla grassa) imbrocca nel segno, penso che a ragione dica, come Giuseppe Mazzini desse a Roma sollecita opera per costringere la Toscana a quella unificazione, a cui è vero che ella non si voleva piegare, ma a cui, parimente è vero, si sarebbe lasciata piegare per oscitanza, se altri non le infondeva sentimenti di dignità, per disporre almeno co' voti e liberamente dei proprii destini(511).
      Se a inestimabile furore si accendessero le menti degli Arrabbiati, lascio pensare a chi legge: si assembrarono, urlarono, minacciarono, protestarono. Quanto fu stampato in proposito riuscirebbe a riportarsi fastidioso; basti saperne questo, che il Circolo di Firenze nel 27 febbraio, in solenne adunanza, decretò la seguente protesta, la quale dai Giornali del tempo venne riportata, e con quali chiose Dio ve lo dica per me:
      PROTESTA.
      Il Circolo del Popolo di Firenze
      Abbenchè persuaso di esser forte, per la opinione generale del Paese che si è ormai pronunziata, colla adesione di tutti i Circoli e di gran parte dei Municipii, per la immediata Unione con Roma, e la proclamazione della Repubblica; sicuro perciò che starebbe pienissimamente in esso il mandare ad effetto con ogni successo la propria deliberazione; - tuttavolta mosso da maggiore carità di patria, senza cambiare le proprie convinzioni, e pronto a far render conto al Governo, davanti alle Assemblee, del proprio operato, dichiara di astenersi dalla dimostrazione annunziata pel 1° marzo, e ciò per remuovere anco il più lontano probabile di farsi cagione di quella guerra civile, alla quale ne sfida il Governo col suo Manifesto di questo giorno: ma nello astenersene protesta solennemente contro il Manifesto istesso, inaudito nella istoria di ogni rivoluzione.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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