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      E poichè mi accorgo che qui tra noi pochi fanno la parte loro, a me piace e giova fare la mia, protestando altamente dal profondo del carcere per la dignità della mia Patria e del Principato Costituzionale, contro tanto disonesta sentenza.
      Da simili proposizioni due conseguenze sono da trarsi, ed è la prima, che male giudicherà di me chiunque ritenga l'enormezze dell'Agro Aretino atti devoti alla causa del Principato Costituzionale; la seconda, che nefando desiderio, e degno della universa riprovazione è quello, che perduti uomini, ossa di trucidati e ceneri di case arse ammucchiando, vi piantassero sopra la bandiera dello assolutismo. - Lo so, per ventura pochi, e nondimeno per onta della civiltà nostra anche troppi, vivono uomini fra noi a cui basterebbe il cuore di mostrare l'ossuario dello Agro Aretino, come la Svizzera addita adesso con orgoglio l'ossuario di Morat, e non solo lo pensano, ma in isvergognate pagine lo scrivono.... Ah! stracci la coscienza pubblica coteste pagine, testimonianza di giorni di lutto per la nostra Patria.... le arda, e le disperda, perchè davvero mai ceneri più esecrabili furono gittate in balía dei venti.
      Perchè non avete raccontato i fatti che condussero il Governo a decretare la Legge Stataria per le Campagne Aretine? Eranvi ignoti forse? No, voi gli sapete. Forse ne andavano smarrite le traccie? No, si trovano negli Archivii ministeriali, e voi ad una ad una avete sfogliate le carte (che adesso presumete contendere a me), assistente uno ufficiale del Ministero.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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