Nella guisa stessa che cadeva il Ministero per l'assenza della Corona, cadeva il Parlamento, e con loro tutta la macchina governativa. Il Parlamento, giusta le regole di Diritto Costituzionale, a cagione di questo successo non aveva neanche bisogno di pronunzia per disciogliersi; era cessato ipso jure et facto; e, dirittamente avverte l'organo che si vantava del Partito moderato, il Conciliatore, non si sapeva comprendere nč in virtł di quale fondamento giuridico, nč a qual fine continuasse a sedere.
Il Parlamento ancora si disfece da sč stesso quando nella seduta dell'otto febbraio, secondo che a suo luogo ho fatto conoscere, taluno dei suoi membri dichiarņ, che, eletto il Governo Provvisorio, intendeva cessati i suoi poteri; tale altro sostenne mancare perfino di facoltą per eleggerlo; parecchi finalmente si astennero da votare, o votarono come semplici cittadini. Come dunque mantenere in vita un corpo che da sč stesso esibiva la sua fede di morte?
Il Parlamento disfece sč stesso quando molti Deputati si assentarono, dimostrando col fatto che non volevano prendere parte alle deliberazioni.
Con quale senno o consiglio l'Accusa rimprovera avere sciolto il Parlamento, quando lo ritiene esposto a violenze estreme?
Un poco di buona fede anche per me: i Romani privavano dell'acqua e del fuoco i proscritti, ma non ho mai inteso dire che i Romani, o Popolo altro qualunque, privassero alcuno della buona fede; dunque se l'Accusa non mi vuole privare della buona fede, e va persuasa di quanto scrive, o come puņ ella credere che il Parlamento avrebbe voluto o potuto adunarsi dopo la giornata dell'8 febbraio?
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