Pagina (620/1183)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Nel caso nostro i Faziosi nell'8 febbraio, e quelli che, senza parteciparne le opinioni, pure aderivano a loro in quel momento di ebbrezza, non parevano la minoritą; ma sedato lo impeto, il Partito Costituzionale doveva riprendere il di sopra. E posto ancora che fossero i pił deboli, rimane sempre vero, ch'essi, come pił audaci e maneschi, dominavano lo Stato, e da un punto all'altro diventando Governo era da aspettarci che ponessero in pratica il principio di vincere ogni ostacolo con la forza, e col terrore mantenersi. Intanto la guerra civile si manifestava da ogni parte con orribili indizii. Credei, e credo davanti a Dio e davanti agli uomini, che il mio dovere m'imponesse impedire che i cittadini si sbranassero, e questo, secondo le mie forze, ho procurato fare, e fino all'ultimo ho fatto. Temperare i Partiti estremi onde non venissero al sangue, mi parve principale scopo della missione alla quale la Provvidenza mi aveva riservato. Se da un lato tentai reprimere i moti reazionarii e sovversivi la societą, dall'altro prevenni persecuzioni, vendette, e gli effetti trucissimi della paura. Recuperare lo Stato col mezzo della guerra civile, torna lo stesso che incendiare la casa per rientrarvi.
      Il nostro Principe si proclamava altamente nemico alla guerra civile: "Alcuni torbidi scoppiati nel seno della Toscana mi consigliarono a chiamarvi intorno a me da ogni parte dello Stato, e non gią che l'animo mio soffrisse di promuovere la guerra domestica, e di porre gli uni contro gli altri coloro che tutti sono ugualmente miei figli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





Partito Costituzionale Stato Governo Dio Partiti Provvidenza Stato Principe Toscana Stato