Dato in Firenze li 12 maggio 1848.
LEOPOLDO.
Il Presidente CEMPINI.
Visto per l'apposizione del sigilloIl Ministro della Giustizia B. BARTALINI."
L'Accusa fa le stimate, ed esclama: "Possibile? Dev'essere apocrifo!" No, Accusa mia, egli è tratto dalla Gazzetta di Firenze del 15 maggio 1848, e fu in cotesti tempi, come tanti altri lenzuoloni suoi fratelli, impastato su i muri a farvi la parte della rosa: nasce, languisce, muore, - e non ritorna più. Non dubitare, Accusa, ch'egli è un Decreto sottoscritto, condizionato nelle regole, e messo negli Archivii, dove a te sarà passato di occhio; e ti compatisco, perchè non si può avere avvertenza a tutto, specialmente quando si vuole fare presto, e non lasciare (come in altri paesi si costuma) per anni e anni i poveri detenuti a sentirsi morire nelle carceri con rovina irreparabile della educazione dei figliuoli, della domestica economia, - di tutto: non siamo mica in terra di Turchi, la Dio mercede; altrimenti prima di giudicarli, poveretti, sarebbero condannati, e di che tinta! - Queste cose, a memoria di uomo, non si sono viste in Toscana, e le non si hanno a vedere. - Onesta Accusa, poichè così bene ti scorgo disposta, riprendi in mano cotesto Decreto, e nota come sei proposizioni normali vi si trovino consacrate solennemente.
1° Legalità dei Governi Provvisorii approvata. 2° Facoltà dei Popoli, per disporre di sè stessi, confermata. 3° Dovere nei Principi di aderire al voto dei Popoli bandito. 4° Promessa di aderirvi sempre pubblicata.
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