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      La Costituente Italiana del 6 marzo 1849, dopo avere censurato tutti gli atti del Governo Provvisorio, così prosegue: "Ora taluno vorrebbe turbare il corso logico delle idee, revocare in dubbio a cui competa decidere della forma del Governo toscano, e consumare l'atto più eminente di sovranità popolare. Il dubbio è nato dal cammino ondeggiante, traverso al quale si sviluppavano le decisioni del Governo Provvisorio. Il dubbio è grave. I nostri amici dell'Alba hanno solennemente chiesto che venga in modo esplicito dissipato, e noi non possiamo che fare eco ad essi, ed alle loro legittime istanze congiungere anche le nostre. A noi però il concetto fondamentale della Costituente Italiana, i limiti del mandato legislativo, e le considerazioni stesse che precedono i due Decreti dei 10 e 14 febbraio, stanno dinanzi allo sguardo e insegnano necessariamente la soluzione più logica di questa difficoltà. - Dopo dichiarazioni sì esplicite, nessuna pretesa invaditrice potrebbe essere messa in campo dall'Assemblea Legislativa senza disconoscere la legittimità della sua origine, e attaccare il sovrano mandato deferito alla Costituente. L'Assemblea Legislativa non esiste che come istituzione transitoria e secondaria, come garanzia speciale accordata alla Toscana a propria tutela duranti i pericoli e la necessità della situazione presente: collo esercizio incoato della sovranità nazionale nella Costituente, anche i Poteri legislativi debbono cessare, perchè in quella soltanto debbono concentrarsi.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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