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      L'Accusa pensa che la parola Unione spieghi il rimescolare di due cose, per modo che vengano a formare uno impasto solo; ed anche qui l'Accusa s'inganna. Altro è unire, ed altro unificare; unire significa, in lingua italiana (che nei tempi antichi si chiamava fiorentina, perchè sapevano parlare e scrivere egregiamente in Firenze tutti, compresi anche Giudici), congiungere due cose in guisa che ognuna ritenga la propria specialità: unificare importa ridurre due cose ad unità per modo, che, ognuna di loro perdendo la propria specialità, compongano un tutto. Dove l'Accusa obiettasse che sono queste sottigliezze filologiche, e che le parole voglionsi intendere pel senso politico, che il tempo loro partecipa, nemmeno avrebbe ragione. Di ciò gli faccia testimonianza primieramente il Farini, che io qui le richiamo alla memoria: "Il Mazzini era giunto (in Toscana) il dì stesso che il Granduca partiva da Siena, e vi era stato accolto con grande festa. Egli si era dato a predicare la Unificazione con Roma, che non voleva chiamare Fusione, parola a lui ed ai suoi esosa, la quale voleva dire lo stesso...... ma il Guerrazzi non voleva la Unificazione ec(573)." Più espresso poi il Conciliatore: "Colla parola Unione intendemmo sempre stabilire un vincolo di federazione negl'interessi politici, militari e commerciali, dei varii Stati d'Italia(574)." E poco oltre: "Quindi o si parla di Unione, e noi diciamo: si proclami pure la Unione con Roma, ma si proclami al tempo stesso la Unione col Piemonte.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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