Turchetti, e principalmente il Deputato Sestini che muove dubbio se possa deliberarsi così grave negozio, senza il concorso dei 120 Deputati, vengono derisi. I Settarii, sparsi nelle tribune alte, prorompono in grida di minaccia. La più parte dei Costituzionali balena. Fu allora che io, domandata la parola, uscii in quella proposta, di cui, elogiando così, faceva la storia il Conciliatore del 1° aprile 1849: "Alle parole degli opponenti alla fusione immediata con Roma strepitando le tribune, e togliendo così ai Deputati la libertà delle loro opinioni, il deputato Guerrazzi si è alzato, e rivoltosi con nobile fierezza al Presidente della Camera, disse: Signor Presidente, io domando che sia a me data la forza di cui ella dispone; ed io come capo del Potere Esecutivo andrò a fare sgombrare le tribune a tutti questi scellerati ed iniqui perturbatori. Queste parole sono state accolte co' più vivi applausi(581)."
I Deputati della maggiorità, e il Popolo non educato dal Circolo, m'interruppero con applausi di conforto. Palmi e Venturucci, ripreso coraggio, orano per la sospensione del partito Busi, fino a mutate condizioni politiche. Modena, e altri Deputati, conflittano la sospensione, e intendono si deliberi sopra la Unione, e subito. Si va ai voti. Sessantasei Deputati si trovano presenti: 42 votano pel Governo, 24 per la parte repubblicana. La maggiorità governativa sommava quasi a due terzi.
Quanto è vero dunque ciò che afferma l'Accusa, che io avversassi la Repubblica, solo per farla proclamare dall'Assemblea?
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