Le armi, i danari, e le assise non difettavano; mancavano chi le volesse e sapesse maneggiare e vestire; e le cose affermate in questo proposito, a carico del Governo, erano sfrontatezze, e niente altro. Deh! non ci nuoccia perpetuamente la nostra matta prosunzione; e di più non dico.
A Pigli subentra il Deputato Mazzoni; egli pone essere stata intendimento universale la Repubblica; venire tardi i consigli della paura. Il Popolo avere conferito ai Deputati mandato imperativo. Adesso trattarsi di Repubblica, o di Restaurazione. Per richiamare il Principe Costituzionale, mancare l'Assemblea di facoltà. - Si obietta il Popolo restío allo appello del Governo; l'Assemblea faccia il suo dovere: se il Popolo non farà il suo, peggio per lui. La proposta del Potere Esecutivo non somministrare veruno vantaggio, anzi recare danno. Con la Restaurazione non può trattare l'Assemblea.
Il Deputato Mazzoni erra manifestamente su la natura del mandato, il quale era impressionato dalla formula proposta dal Decreto del 6 marzo: se, e come Toscana deva unirsi a Roma. Aveva ragione trattarsi adesso di Repubblica o di Restaurazione; non aveva ragione a credere i Deputati propensi alla Repubblica prima dello infortunio novarese, mutati dopo; perchè prima di allora erasi dato opera ad agitare fra i Deputati i concetti, che verrò esponendo. Rigidi i suoi principii, non giusti. E quando anche veri e giusti, vi ha qualche cosa nel mondo, davanti alla quale ha da cedere il rigore del raziocinio, ed è la carità della Patria.
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