- Allora io sorsi, e dissi: "Poichè lo avete voluto, io intendo, al contrario, che abbiano intera pubblicità; e questo per due motivi del pari importanti: primieramente perchè non si concede sopprimere nel ragguaglio della Seduta una parte, che il Pubblico ha diritto di sapere; secondariamente perchè tutti i Toscani sieno informati per loro governo dello stato del Paese(584)."
La mia proposta fu vinta.
L'Assemblea Costituente Toscana
Decreta:
1° Doversi nel momento attuale sospendere ogni deliberazione intorno alla forma del Governo ed alla Unificazione della Toscana con Roma.
2° Doversi prorogare, siccome proroga, la prossima futura di lei Tornata al dì 15 aprile corrente.
3° I Deputati non pertanto dovranno restare in Firenze.
4° Il Capo del Potere Esecutivo non potrà risolvere intorno alle sorti della Toscana senza il soccorso e l'annuenza dell'Assemblea, non solo a pena di nullità, ma di essere punito come traditore della Patria. Potrà bensì provvedere alle necessità dello Stato con la emissione di tanti Buoni del Tesoro, fino alla concorrenza di 2,000,000 di lire, ipotecando i medesimi unitamente all'imprestito volontario decretato con la legge del 5 aprile 1848 per sostenere la guerra della Indipendenza, sopra i Beni dello Scrittoio delle Rendite.
Li 3 aprile 1849."
Fu vinta, ma combattuta dalla diffidenza. La proroga era concessa per soli dodici giorni; ed anche a me piacque che fosse così; e m'imposero, sotto solenne religione, l'obbligo di non risolvere intorno alle sorti della Toscana; e due milioni assegnarono per limitare le facoltà che aborrivano, e pur si dovevano, in tanta urgenza, lasciare liberissime.
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