Senza di che mai Italia si affrancherà dal dominio straniero, sorgente dei nostri mali. Il Ministro della Guerra, al tempo medesimo che si congratula co' giovani soldati, non può non rammentare ai loro genitori il dovere sacrosanto, che ad ogni cittadino incombe di rispondere allo appello della Patria: che, in luogo di lamenti, egli si attende dai genitori un incitamento ai figli ad essere buoni e virtuosi soldati; non può infine non richiamare alla loro memoria lo esempio delle madri spartane, le quali non solo volonterose consentivano ai figli di prendere le armi, ma eziandio con le loro mani ne gli rivestivano, e gli accompagnavano al luogo del generale convegno, e prima di lasciarli gli ammonivano a combattere da eroi, o gli consigliavano a volere perdere meglio la vita che serbare un contegno del quale la patria dovesse arrossire. Nudre pertanto fiducia il Ministro della Guerra, che tutti i Toscani i quali abbiano figli ricovreranno più generosi sentimenti, e che, invece di muliebri lagnanze, verranno ad allegrargli le orecchie parole di patria carità.
MANGANARO.
Credono eglino i Repubblicani, che, gridando dentro coteste leprine orecchie: Repubblica! avrebbero camminato i padri più accesi nelle cose della guerra? Immaginino come vogliono, noi vediamo com'è. Nè meglio Livorno di Firenze, anzi peggio; e Toscana tutta alla medesima stregua. Se questa dolente pagina fosse scritta per mia difesa soltanto, ci verserei sopra tutto lo inchiostro del calamaio, e ci strofinerei sopra lo stoppaccio settantasette volte sette; ma la lascio, perchè leggendola si abbiano a vergognare i miei conterranei.
| |
Italia Ministro Guerra Patria Ministro Guerra Toscani Repubblicani Repubblica Livorno Firenze Toscana
|