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      - La Libertà non si nudrisce, si avvelena, col sangue; nè ho mai sentito dire, che rovistando pei sepolcri si trovino argomenti al prospero vivere degli uomini, bensì vermi; ed io per me non voglio prendere gli esempii da altro Paese, che da quello che mi citate. Dove mise capo la convulsione dei Francesi così atrocemente eccitata? Dove andarono a terminare le quattordici armate rivoluzionarie? Nella perdita di tutta la Italia, nel confine del Reno minacciato. Dove si quietarono gli esaltati spiriti della Libertà? Nelle turpitudini del Direttorio. Se lo ingegno, e la fortuna di un uomo, cui si piegarono tutti ad adorare despota, non erano, - la Francia sarebbe stata invasa, e divisa. Ecco quali immensi abbattimenti succedono a immensi furori. Ora la fortuna vi para davanti due vie da seguitare: la prima sta nel precipitarvi con grandissimo pericolo, anzi con esizio certo, nella Unificazione con Roma e nella Repubblica, contro gl'interessi e il sentimento universali; la seconda, compiacendo al genio e alle necessità della Patria, nel restaurare lo Statuto Costituzionale. Il primo partito, oltrechè voi non potrete sostenere, vi divide dentro, chiama certamente il nemico di fuori, ed apparecchia sventure, che nemmeno potranno sostenersi con onore: il secondo vi unisce in pace; chiude il campo alle contese tra partiti nemici, nelle quali essi sempre trasmodano, e, se per impeto di passione, feroci, - se per ingordigia di comodi, ferocissimi e spietati; toglie adito ai pravi disegni dei reazionarii, e pretesto agli stranieri d'invadere le nostre terre.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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