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      La Inghilterra, tenerissima della sua Costituzione, non ama le Repubbliche, e la Francia repubblicana le odia. Però Napoli sarebbe stato costretto a procedere dirittamente nelle vie costituzionali, e ad accogliere con onore gli esuli cittadini. Dal quale successo erano a prevedersi verosimili due conseguenze: la prima, che anche in questa parte l'autorità regia costituzionale acquisterebbe aumento; la seconda, che i napolitani esuli, reduci in patria, sarebbero rimasti di affaticarsi per la Repubblica nel modo stesso, e per le medesime ragioni che ho esposto testè discorrendo degli esuli lombardi. La Toscana e Roma pertanto si vuotavano di questi arnesi potentissimi di Rivoluzione. Così tra le cause scemate per desiderare la Repubblica, la cresciuta autorità costituzionale, le pratiche di Potenze primarie, la pressura da due lati, la debolezza comparativa dello Stato, il difetto di frontiere validissime, e la necessità di non isconcordare per costituirsi con solidità, avrebbero costretto questi due Stati a piegarsi alla forma costituzionale. Cosa sarebbe avvenuto del potere temporale del Papa, non è facile prevedersi: solo lo evento è bastato a persuadere che lo avrebbero restaurato le armi repubblicane di Francia: ad ogni modo faceva mestieri accomodare anche il Papa degnamente, come a Capo della Chiesa Cattolica si addice.
      E questo per ciò che riguarda di fuori. Nello interno poi, a cagione di quanto venne dichiarato superiormente, opera perduta sarebbe mettere parole intorno al successo della aggiunzione al Piemonte, come quella che pareva ad accadere impossibile.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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