Pagina (718/1183)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La plebe soverchiata, indi a poco parte repubblicana avrebbe regnato come regna il fuoco. Commesso io alla salute del Paese, credei riparare nella consultazione del Popolo toscano per mezzo del suffragio universale come ad asilo ultimo ed efficace. Da una parte non lo potevano rinnegare i Repubblicani, perchè da loro medesimi professato; dall'altra tornava accetto ai Costituzionali, perchè somministrava loro tempo di riaversi: finalmente era desideratissimo dal Popolo; perchè trattandosi di disporre di sè, gli pareva giusto poter dire anch'egli, una volta, la sua. Intorno ai fini e ai presagi di questo provvedimento non occorre dire altro, avendoli a suo luogo con abbondanza di ragioni spiegati. - Ora i Repubblicani, dubitando contrario lo esito del voto universale (e con parole espresse il dubitare significano)(588), tentano, e più volte, le vie della violenza; violenze e lusinghe cadono davanti la probità del provvedimento, la costanza dell'uomo(589). Frattanto la plebe ribolle commossa per un fine, e muoventesi per un altro, sicchè poi gli stessi agitatori ne hanno paura. In mezzo a perturbazioni, per varietà infinite, per impeto stupende, procede il mio concetto. Con la Legge del 6 marzo, al Popolo toscano la padronanza piena e legale per disporre di sè restituisco, e non limitando (che questo non poteva io), ma stabilendo la norma con la quale dovesse esercitarsi il mandato, prevengo la opposizione che i Deputati non abbiano già a deliberare, bensì, e unicamente, a ratificare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





Paese Popolo Repubblicani Costituzionali Popolo Repubblicani Legge Popolo Deputati