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      Due pertanto erano i fini alla mia cura commessi, come sempre furono, cui si provvedeva con apparecchi guerreschi, e con interni ordinamenti.
      Cavalli pel treno, e copia di cannonieri per diligenza del Ministro della Guerra si procurarono(595). Qui in Firenze, senza distinzione di parte, chiamo quanti sentono in cuore caritą di Patria, e gli scongiuro di recarsi ai confini(596). A Livorno commetto che mandino vie via gli arruolati per farne la massa in Firenze; a provocare lo arruolamento si adoperino i mezzi meglio efficaci, impegnandovi Sacerdoti, Circoli, e Popolani(597); pił tardi ordino, le armi da caccia si requisiscano, agli schioppi da guerra sostituiscansi, e qua a Firenze le armi, e i Volontarii si avviino(598); di nuovo domando armi, perchč in Firenze dalle Provincie gią accorsero mille giovani, e non so come armarli; accetto un battaglione intero di Livornesi Volontarii, purchč portino le armi, e gli Uffiziali si sottopongano agli esami i quali hanno a dimostrarli degni, che per costume e per perizia possa loro affidarsi il sangue dei fratelli(599); informato che in Livorno si trovano 2000 schioppi, prescrivo si prendano, giudicando il proprietario Italiano abbastanza per chiamarsi soddisfatto quando gli venga retribuito il giusto prezzo(600). Da Lucca si aspettano parecchi montanini per arruolarsi; il Municipio lucense con ogni sforzo seconda le diligenze del Prefetto(601). Il Prefetto di Pisa, sussidiato da uomini di seguito nel Popolo, confida trarre gente dalle campagne(602). A Lucca le armi da caccia si prendono, e, dandole in cambio delle guerresche alla Guardia Nazionale, con queste si armano i Volontarii(603). D'Apice provvede di comandante la Guardia Nazionale di Livorno adattato a mobilizzarla sollecitamente(604). La Gioventł livornese viene confortata da me a mostrare virtł pari al pericolo(605). Romanelli eccita la gioventł aretina(606); Franchini, soldato della Indipendenza, lasciato il Ministero accorre alla difesa dei patrii colli; Morandini, forte uomo, a ragione pensando che quando lo straniero minaccia la Patria, il mandato vero del cittadino sia di volare a difenderla, si dimette dalla Deputazione, e va al campo(607). Le armi di nuovo con pił sottile ricerca a Lucca e a Livorno requisisconsi, e si ottengono(608). Prometto (consentendo alle istanze di Giorgio Manganaro) condurmi a Livorno; intanto, esortata la Guardia Nazionale fiorentina a non mancare alla Patria, due Compagnie del mezzo Battaglione che usciva di guardia senza prendere riposo vogliono partire(609). I Cacciatori volontarii di Costa e Frontiera chiamati a formare un Corpo di riserva(610). Il Gonfaloniere Fabbri, compiacendo al suo genio e alla caritą della Patria, fatto appello ai sentimenti generosi della Gioventł livornese, conchiude con queste memorabili parole: "Giovani generosi, caldi di amor patrio, questo č il momento pił bello della vostra vita.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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