Capisco che scarsi meriti sono questi per pretendere lode, e non la pretendo; solo non parmi che dovessero fruttarmi l'odio del Municipio fiorentino e della Commissione Governativa. Pensai io, e credo che tutti quelli i quali sentono onore pensassero allora, che un motivo armato dovesse da noi farsi, e in ogni caso e sempre a benefizio delle Provincie, che con tanto amore si erano alla fede toscana commesse. Dopo il Decreto del maggio 1848, e dopo le dichiarazioni profferite dal Governo pel fatto dell'Avenza, a operare in questa guisa consiglio prudente e religione di promessa persuadevano. Nè vale dire, che nel presagio della insufficienza degli aiuti fosse meglio non darli; conciossiachè, da un lato, simile contegno apra una porta da rimessa alla ingratitudine, e dall'altro i derelitti non ti menino buona la scusa, ed a ragione, chè da cosa nasce cosa, e la fortuna nelle vicende umane tiene massima parte, e, finchè la speranza ha fiore di verde, tale risorge che si credea spacciato, onde gli antichi costumavano spesso quel detto, che Anteo battendo la terra si rilevava più forte. Nè per mantenersi in fama di onesti bisogna avere promessa lunga e attendere corto; e, se non erro, assai più giova essere parchi a stendere la mano, che facili a lasciare coloro che si raccomandarono a quella.
Il Conciliatore nel 27 marzo usciva in questi acerbi rimproveri contro dei miei Colleghi e di me: "Che avete fatto dopo cinque mesi che tenete il Potere, senza che nessuno vi abbia seriamente avversato?
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