Esaminiamo adesso se la protervia mia nello attraversare il disegno della Restaurazione, e nello instituire ad ogni costo la Repubblica, mi facessero meritevole di cosa, che per demerito altrui non si giustifica mai, voglio dire il tradimento.
Le mie tergiversazioni, per gittarmi poi al Partito trionfatore, indignarono forse gli animi dei Costituzionali ortodossi, come hanno commosso i Giudici del Decreto del 7 gennaio 1851, sicchè vollero venire a mezzo ferro e farne un fine? Questo supposto può scriversi dai Giudici, ma non può sostenersi da cui goda del bene dello intelletto, perchè le mie informazioni sì antiche che recenti m'istruivano che i toscani Popoli avversavano le forme repubblicane. Riporto a testimonianza di fede, davanti gli uomini di tutti i partiti, i Documenti che seguono. - Per somministrare schiette e leali notizie ai miei avversarii, che parteggiavano per la Repubblica impossibile, domando al Governo di Livorno: "Ditemi se gioverebbe più ad animare o la idea della difesa della nostra terra, o la idea della Repubblica. Intendo che si presenta lo spirito di tutto il Popolo, non già di una classe o di una fazione(643)." Rispondeva il sagace uomo Avvocato Massei:
Al Cittadino Guerrazzi, Rappresentante il Governo Toscano.
Crederei più opportuno toccare in genere della difesa della Patria contro lo straniero, piuttosto che della forma di Governo col Popolo. Così faccio io nelle mie brevi parole al balcone, e non senza qualche effetto."
Avuta questa risposta, insistevo col Dispaccio telegrafico del medesimo giorno:
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