- Ma no: per avventura, in quei momenti estremi, io da me mi mostrai diverso? inasprito, smentii in un giorno tutta la mia vita, e commisi sevizie, o provocai le turbe livornesi a irrompere sopra questa bella madre Patria a guisa di Barbari? - Nessun sospetto arrestai, nessuno bandii; anzi, amorevole gli ammoniva affinchè si guardassero. M'inganno; ad uno solo ordinai partisse, e tosto; e chi fu egli mai? Niccolini, quel mio preteso cagnotto e lancia spezzata per commuovere i Popoli ad acclamare Repubblica(667). Vediamo se l'altro addebito mi si conviene. - E avvertite che io raccolgo Documenti cascati dalle mani dell'Accusa aperte come i lucchetti dello avaro, sicchè quando saranno posti a disposizione mia gli Archivii, COME GIÀ FURONO ALLA DIREZIONE DEGLI ATTI, potrò, spero, essere più completo. Antonio Fossi, Segretario del Governo di Livorno, nel 9 aprile 1849 a ore 5 e 30 min. pom., per via telegrafica mi avvisa: "Il Popolo ha occupate le carrozze per seguire i Volontarii. Le misure prese a nulla hanno valso. Il Governatore e il Gonfaloniere accorrono alla Stazione per riparare. Mi ordinano prevenirla pel possibile di un ritardo nello arrivo(668)." Lo egregio amico Giorgio Manganaro, nel giorno 10 aprile 1849 a ore 1 e 15 min. pom., per telegrafo annunzia: "Oggi il Popolo di Livorno è tornato alle solite improntitudini. Comunque avessi fatto presidiare la Stazione da numero 60 Guardie Nazionali, questa è stata invasa da più di 600 persone, le quali si sono impossessate delle carrozze e dei vagoni, e con estrema violenza hanno voluto viaggiare gratuitamente.
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