E se continuerete a dire breve incendio sarebbe stato quello, io tornerò a rispondervi: sì, ma sarebbe bisognato estinguerlo col sangue; sì, ma per ispegnere di fiamma, le cose e le genti incenerite non si restituiscono.... Voi però, riprendono i Giudici, nicchiaste, perchè non reputaste la Repubblica sicura; ed io rispondo: se non la reputai sicura allora, o quando la dovevo credere tale? Se nel giorno del trionfo si pensasse a quello della sconfitta, io vi ripeto, che l'uomo starebbe perpetuamente esitante tra il sì e il no: personaggio da commedia. Se i Giudici miei intendessero politica; se invece di andare a pescare le loro citazioni nelle Decisioni criminali del 1800, le avessero desunte dalle opinioni degli uomini di Stato, avrebbero posto mente a queste parole del Generale Cavaignac riferite nel Monitore francese del 19 gennaio 1851: "In Francia, come per ogni dove, due cose sono possibili adesso: egli è forza scegliere Monarchia, o Repubblica." - (È vero! È vero! Voci da sinistra e da destra.) - "Chiunque non è per l'una, è per l'altra; e se ciò potesse applicarsi al passato, direi: quelli che operarono malamente nella Monarchia, apparecchiavano la Repubblica; e quelli che male si comportarono nella Repubblica, apparecchiarono la Monarchia."
Affermando, come l'Accusa fa, che i miei sforzi si restrinsero a impedire la proclamazione della Repubblica, finchè il voto universale si pronunziasse, prima di tutto non dice il vero, perchè molte più pratiche impresi, e fu dimostrato; e quando anche fosse così, basterebbe; perchè, come vedremo, la elezione di un libero Parlamento in Inghilterra non solo fu sufficiente a impedire che la Repubblica s'instituisse, ma instituitala soppresse, restaurando il Principato.
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