Ora mi urge tenere proposito stretto della citazione desunta dalla Sentenza criminale del 1800! Cotesto insulto giaceva da 51 anno deposto sotto la polvere nella obsoleta armeria criminale, ed a ragione, però che i Giudici nel 1800, anneriti dal fumo degli uomini arsi vivi nella scelleratissima Reazione del 1799. non si contentassero a quei tempi condannare, ma insidiavano ancora. Adesso i Giudici hanno estimato decoroso tôrre dalla armeria criminale cotesto insulto, forbirlo, e tentare di sfregiarmene il volto.... È facile insultare un uomo oppresso; più facile insultare un uomo che da ventinove mesi si tiene chiuso in disonesto carcere; facilissimo insultare un uomo, cui hanno legato e piedi e mani! - Però vi ha un Tribunale che giudica Giudici e prevenuti, ed è la Coscienza Pubblica. Giudici del Decreto del 7 gennaio, io vi chiamo davanti a questa, perchè ella decida se io meritassi lo ignobile oltraggio; se in voi fu gravità, e, quello che più importa, giustizia, a dirmi improperio.
Francesco Forti, scrittore meritamente reputato fra noi, nel suo Libro delle Instituzioni Civili, dimostra la fallacia del sistema forense di citare particole di Decisioni antiche nelle Decisioni nuove; conciossiachè i raziocinii che vi occorrono sieno speciali affatto al caso contemplato, nè senza pericolo grande possano trasportarsi ad un altro. Quasi impossibile è che si trovino due casi identici; quindi quel curioso e matto gettito di Decisioni antiche, che i Curiali si avvicendano nel capo, lo indefesso disapplicare delle Decisioni allegate, e l'opporre Decisione a Decisione; sicchè spesso si è veduto (materia di riso, e lo doveva essere di pianto) citare la Decisione medesima per sostenere pro e contro.
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