Nelle Storie italiane incontriamo ad ogni piè sospinto lettere in cifre, le quali per certo dovevano contenere cose diverse dal mandato aperto. Richelieu, cardinale, sappiamo come dentro le lettere officiali soleva inserire certe note di proprio pugno scritte, sconosciute perfino ai suoi Segretarii più intimi; in Inghilterra, l'uso della doppia corrispondenza incominciò sotto la regina Elisabetta, e credo che tuttavia duri, imperciocchè Pitt la raccomandò molto non solo per le ragioni allegate, ma ancora perchè, trovandosi i Ministri per la Costituzione costretti a comunicare gli Atti diplomatici al Parlamento, non venissero a rendersi palesi le condizioni dei negozii con indiscretezza somma, e. quello ch'è peggio, con danno del Paese.
Ma poniamo da parte questi esempii, e adduciamone uno che cade singolarmente a taglio pel caso nostro. Prima però che mi faccia a discorrerlo con qualche lunghezza, devo avvertire che, per quello raccontano gli storici, Monk poco si curava delle libertà della sua Patria, e suo intento era consegnarla in assoluta balía di Carlo II. Se così fu, come dicono, io non gl'invidio il suo ducato di Albermarle, nè la contea di Torrington, nè la baronia di Potheridge, e sto contento al mio carcere. Noto altresì che Monk rovesciò un Governo costituito nel suo Paese, ingannando per privata comodità: - io impedii che si costituisse per violenza di Parte, e volli si consultasse il voto libero e pacato del Popolo, senza badare a me, come si è visto. Monk aveva esercito disciplinato, e devotissimo ai suoi voleri: - io non avevo armi disciplinate, nè devote.
| |
Storie Segretarii Inghilterra Elisabetta Pitt Ministri Costituzione Atti Parlamento Paese Monk Patria Carlo II Albermarle Torrington Potheridge Monk Governo Paese Popolo
|