Al cappellano Price, che non rifiniva spronarlo, con mal viso gridò: "Dunque volete rovinare ogni cosa e farmi perdere il capo sotto la scure(690)?" Il giorno successivo arrivava notizia che Booth era stato disfatto, sicchè a buon fine tornavano le prudenti dimore. Allora nei Repubblicani sorse una allegrezza smoderata, e i gridi, e i vituperii contro re Carlo andarono a cielo. Avendo taluno detto in questa occasione alla presenza del Generale, come i vinti avessero disegnato restaurare Carlo Stuardo, egli riprese: "Io per me vorrei che il Parlamento promulgasse una legge per impiccare su l'atto chiunque parlasse soltanto di richiamarlo!" Le divisioni fra i Repubblicani inasprendosi, Lambert e i compagni costringono il Parlamento a dimettersi dal Governo, ed eglino stessi lo usurpano sotto nome di Commissione di Sicurezza; Monk si dichiara a favore del Parlamento lungo, e così arringa i soldati: "Quanto a me, credo che il mio dovere stia nel sottoporre le milizie alle autorità civili; e il vostro è difendere il Parlamento, che vi dà la paga, e gl'impieghi: se però alcuno di voi pensa diversamente, è libero di abbandonare le bandiere, e andarsene dove meglio gli torna(691)."
Monk pubblica lettere con le quali dichiara avere preso le armi "per la difesa della libertà e dei privilegii del Parlamento, e per sostenere, contro tutti, i diritti e le libertà del Popolo;" e, lasciata la Scozia, si muove con lo esercito contro Londra; il Comitato tratta con lui; egli lo inganna, e si avanza indirizzando lettere al Municipio di Londra, con istanza caldissima che facesse causa comune col Parlamento lungo per rivendicarsi dalla tirannide del Comitato militare.
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