La città commuovendosi a tumulto, il Popolo grida: "Parlamento libero! Abbasso il Parlamento lungo!" Il Municipio ricusa pagare le imposte. La ribellione si fa manifesta. Monk è chiamato in Parlamento. Il tempo che desiderava è pur giunto; egli ricuserà andare; scoprendosi, al fine si unirà al Popolo, e, cacciato via il Parlamento, restaurerà la Monarchia. Niente di questo: parendo a lui che la occasione non fosse a bastanza matura, va in Parlamento, parteggia co' più arrabbiati, esagera il bisogno di misure severe, offre reprimere la sommossa, e malleva la riuscita(695). Alle parole tengono dietro i fatti; nel 9 febbraio 1660 invade la città con lo esercito, abbatte porte e saracinesche, leva le catene dalle strade, e schianta i piuoli dove le attaccavano; fa arrestare i Membri più autorevoli del Municipio. "Per questi accidenti" scrive il Guizot "il Popolo di Londra rimase come percosso da stupore; quello che vedevano non indovinavano; ormai che cosa dovessero credere non sapevano; ogni loro idea era sconvolta. È questi, esclamavano, quel Monk che doveva ricondurre il Re? Egli è un demonio scozzese. Signore! Che cosa mai avverrà di noi? Vedevansi con terrore arrestare i Municipali maggiormente diletti, e tradurre prigionieri alla Torre. Ogni resistenza impedita. Il Popolo spaventato fuggiva per le strade; Londra presentava lo spettacolo di città presa di assalto. Il Parlamento trionfava, e grato al benemerito Generale stanziava 50 lire sterline pel suo pranzo. Haslerig andava gridando: Adesso Giorgio appartiene a noi anima e corpo.
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