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      Comecchè la cosa fosse concertata col Monk, egli finge stupore; ordina con mal piglio a Greenville aspettasse, e alle guardie lo custodiscano; rientra in Consiglio, che stupefatto davvero non sapeva a qual partito appigliarsi. Il Birch deluso giurava al Monk essere ignaro di tutto, e non importava che giurasse; fatto chiamare dentro il Greenville, e interrogatolo dove avesse ricevuta la lettera dello Stuardo, risponde: a Breda; - vogliono mandarlo in prigione; il Monk fece sicurtà per lui, e tutti insieme decisero che la lettera dello Stuardo sarebbe aperta in pieno Parlamento. Carlo Stuardo fu proclamato Re dal Parlamento e dal Popolo, con gazzarre, luminarie, e falò, e allegrie altre cotali, che fanno dimenticare ai guastamestieri di tutti i Governi, come sotto coteste apparenze covi pur sempre un Partito vinto, ma non abbattuto, che può placarsi e guadagnarsi con miti consigli, inasprirsi e allargarsi con insensate rigidezze.
      Tanta fu la emulazione e la impazienza fra Lordi, Comuni e Municipio, a chi sapesse meglio manifestare la propria gioia e reverenza, che per servirmi delle parole di un nobile storico (probabilmente Clarendon) riusciva impossibile non domandare con sorpresa, dove fossero coloro che avevano commesso tanto male, ed impedito il Re per tanti anni di godere la consolazione e l'appoggio di così ottimi sudditi. Il Re stesso ebbe a dire più tardi: - Che il torto era suo, se non aveva preso prima possesso del trono, dacchè trovava tutte le classi tanto impegnate a promuovere la sua restaurazione(697).


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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