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      Onde maturamente esaminando la scrittura dei Giudici ho, per onore della umanità, creduto e credo, che quando essi scrissero le parole: in faccia a questo moto unanime, risoluto, evidente nel suo scopo, la Restaurazione del Principe, non potevano concepirsi mali, che non avvennero; il Guerrazzi richiama nella notte dell'11 la Guardia Municipale per opporla alle mene, egli diceva, diaboliche dei retrogradi, - questi ed altri casi ignorassero: se così non fosse, dovrei deporre sgomento la penna, e piangere su lo abisso di miseria, che opprime la nostra Patria.... Obbrobrio! - Il Ministro dello Interno ordinò la Guardia alle Porte si raddoppiasse; se i campagnoli vi si presentassero in frotta, si chiudessero; grosse pattuglie la città perlustrassero. Il Ministro della Guerra non mancò neppure egli di apprestare opportuni ripari per la difesa della pubblica salute. Nella notte vennero a rammentarmi importare grandemente la Guardia Municipale si richiamasse, ed io ordinai il ritorno di cotesta milizia, come quella che per suo speciale istituto è preposta alla tutela della pubblica e privata sicurezza. Dove io nella mia mente per diaboliche mene avessi inteso il motivo del giorno successivo tendente alla Restaurazione, ed avessi voluto contrastarlo, o come immagina l'Accusa, che mi sarei disarmato di 1600 e più Volontarii Livornesi? Quando l'Accusa ne dimostrerà che i Capitani, licenziando i soldati, si apparecchiano alla battaglia, noi dal nostro canto ci persuaderemo di quello che ci vuole dare ad intendere.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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