Il Maggiore Diana afferma avergli io ordinato di caricare; io nego apertamente essermi valso di cotesto termine; ma supposto che io lo avessi adoperato, ignaro del tecnicismo, - da me, poche ore prima, il Maggiore aveva conosciuto col fatto quello che io mi intendessi per caricare, - dare di sprone ai cavalli, gittarsi inermi colà dove il Popolo si mesce in empia battaglia, strappare ai forsennati le armi di mano, mettere risolutamente in avventura la propria vita per salvare l'altrui.
Parliamo di Bernardo Basetti. Interrogato come testimone, dichiara "che nel giorno 12 mi comparve davanti, e appena lo vidi gli dissi: - In Piazza; - se non che avendo egli considerato quello che vi accadeva, e la probabilità con la sua azione di dare luogo alla guerra civile, formò subito il pensiero di non andare; anzi, al contrario, condurre gli uomini al Quartiere. Solera, protestando non intendersi delle cose nostre, lasciò a lui la cura di fare pel meglio; egli dette ordini rigorosi ai soldati e agli Ufficiali di starsi su la spianata del Convento di San Firenze. Da mano ignota ricevè un biglietto aperto del Guerrazzi, il quale, in sostanza, gli rinnuovava l'ordine di andare in Piazza, ch'egli lasciò inadempito per la ragione già addotta; poco dopo, invitati dal Municipio gli Ufficiali della Guardia a recarsi alla Comunità, vi si condusse col Solera e con altri; - quivi dichiara l'animo suo; è accolto e lodato; - in cotesto riscontro Orazio Ricasoli gli consegna un secondo biglietto aperto del Guerrazzi, il quale, comecchè contenesse le medesime istanze, ottenne il medesimo resultato.
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