Interrogato da cui, risponde:
Dagli esagerati." Ed ingegnandosi il Chiarini di provargli cotesto suo concetto fallace, il Conte soggiunge: "Ma intanto volevano ieri l'altro arrestare il Municipio." Chiarini di nuovo: "Non ho sentito dire niente di questo, e non lo credo." E il Conte: "Eppure mi viene assicurato che lo dicesse il Guerrazzi." - "Io" obiettava Chiarini "non lo crederei nè anche se glielo avessi sentito dire(727)." Digny tacque; Chiarini fu dispensato prima, poi dimesso dallo impiego. Io ho notato come il proverbio, che corre fra noi, dice: chi il suo can vuole ammazzare, un pretesto sa trovare; - ma Digny non seppe trovare neanche il pretesto, dacchè il Conciliatore del 13 aprile annunzia un motivo per giustificare la trama ordita a mio danno, ma, parendogli che non potesse reggere in confronto degli atti miei, va in cerca di un altro, e, come vediamo, non è più felice adesso. E quale il pretesto affermato nel 13 aprile dal Conciliatore? Eccolo, e somministra il nono riscontro della verità delle mie parole:
Il Dittatore Guerrazzi ostinavasi nel ritenere nelle mani un potere rimasto senza valore. Alcuni Deputati ostinavansi a rivaleggiare (sic) di forza col Municipio. Non mancò tra loro chi chiedesse fosse posto in istato di accusa il Municipio e la Commissione aggiunta.
- Pretesto alla iniqua guerra nel 13 aprile era la mia renitenza a lasciare il Potere; la proposta di porre in istato di accusa il Municipio e la Commissione annunziavasi sì, ma ad alcuni Deputati attribuivasi; trovata debole la prima calunnia, estendono anche a me, anzi unicamente a me, la seconda; però che nella musica della calunnia s'impari maravigliosamente presto a trapassare da una nota all'altra.
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