Affermano testimoni degni di fede, che per me in questa occasione si dettasse una carta(731), dove erano indicate le guise dell'operare congiunto dell'Assemblea col Municipio; e questo dimostrerebbe quale e quanto studio da me si ponesse, onde la bene iniziata alleanza non si disfacesse, e a fine fruttuoso s'incamminasse. Questi consigli e queste profferte andavano a presentare al Municipio il Generale Zannetti e l'Avvocato Panattoni, accompagnati dal Dottore Venturucci, e dai tre Municipali, Digny, Brocchi e Martelli. Quivi giunti esposero la commissione, la sostennero con buoni argomenti, sicchè fu di nuovo statuito solennemente che, in tanta opera, Municipio e Assemblea avrebbero proceduto congiunti.
Tardando le risposte, fu avviso di condurre l'Assemblea nel Palazzo Vecchio, però che la Camera, non avendo chi la guardasse, poteva di leggieri, siccome già minacciavano, essere forzata; e così fu fatto. Tornarono alla perfine i Municipali, Digny, Brocchi e Martelli, e poichè, secondo quello che Panattoni racconta, le profferte nostre erano state con lieta fronte accolte dal Municipio, vuolsi credere che per accordarsi con noi intorno alle ulteriori operazioni venissero; - tutto al contrario: essi venivano ad accertarci, che il Municipio, rigettata ogni proposta di conciliazione, aveva deliberato di fare da sè solo. - Commosso da questo partito, di cui prevedevo e sentivo gli effetti perniciosi, con quelle parole che la profonda convinzione sa suggerire meglio persuasive, io supplicava a considerare i mali a cui stavano per esporre la Patria.
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