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      E colla più alta considerazione e profondo ossequio, passo al pregio di protestarmi,
      Di VS. Illustrissima,
      Dalla Cancelleria Comunitativa di Firenze, li 2 giugno 1849.
      Umiliss. ServoFirmato - G. Gotti.
      Al signor Segretario del Ministero di Grazia e Giustizia."
      Andando con la nepote e la governante, chiesi (dacchè trattavasi di pochi giorni) mi seguitassero Roberto Ulacco segretario, e i due servitori; e lo concessero; Ulacco subito, i servitori più tardi. Durante il cammino.... Ma giova sempre, quando si può, che da per loro i testimoni raccontino. - Generale Zannetti: "Siccome, strada facendo, il signor Guerrazzi mi domandò più volte s'egli era prigioniero, oppure se così si agiva per tutelarlo semplicemente dal Popolo, NON MANCAI RIASSICURARLO, DICENDOGLI CHE LA COMMISSIONE NON POTEVA MANCARE A SÈ MEDESIMA. ma poichè ebbi ad accorgermi che la commissione governativa NON MANTENEVA ALTRIMENTI LA SUA PROMESSA, E PIÙ CHE MANCAVA DI FEDE E DI RIGUARDO ALLA GUARDIA NAZIONALE, ED ALLO STESSO CAPITANO CONSEGNATARIO, UNENDO I CARABINIERI ALLA GUARDIA NAZIONALE, PER TUTELARE IL SIGNOR GUERRAZZI; E DI PIÙ VEDENDO CHE LA COMMISSIONE GOVERNATIVA NON TENEVA LA PROMESSA DELLA INTERA RIPRISTINAZIONE DEL GOVERNO COSTITUZIONALE; io che aveva firmato con lei, a nome della intera Guardia Nazionale, il primo Decreto da essa fatto della Restaurazione del Governo Costituzionale, non trovai altra via lecita e conveniente a calmare la mia coscienza, che quella di ritirarmi dal posto di Generale(748)." Però mi veniva confermando, che la Commissione di mandarmi a Livorno non aveva voluto intendere nulla, e mi tornava a interrogare se io fossi contento davvero di starmi per qualche tempo lontano dal paese; ed io gli rispondeva: - che lo avrei reputato (tanto mi sentiva sbigottito dalle sventure della Patria) sommo beneficio; però conoscere egli le mie fortune, e a vivere fuori con la mia famiglia lungamente non mi bastare; ed egli cortese si esibiva tornare la sera a conferire meco in proposito; la quale cosa non consentii, dicendo tenermi per soddisfatto se avesse voluto favorirmi il giorno veniente.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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