Lasciamo gli scherzi, frutto fuori di stagione. Io vado innanzi secondo la mia coscienza, che, comunque inasprita, fu sempre onesta e buona. Se io non potrò dire come Pericle sul termine della vita, cioè: non avere mai offeso nessuno; spero potrò affermare non averlo offeso senza giustizia. E sta sano, mandandomi democratici deputati, - se più tardi non li volete avere escamisados.
Firenze, 16 novembre 1848.
Affez.mo F.-D. GUERRAZZI.
All'Ill.mo signore C. Niccolò Puccini."
Signora.
Tre cose voleva Del Re, e le ha ottenute:
Si mutasse in parte lo Stato maggiore della Civica. - Io lo aveva già mutato tutto, ponendone a capo Lelio Guinigi con moltissimi rispettabili e amati cittadini.
Si comprimessero le Fazioni. - Io comprimerò qualunque Partito inesorabilmente, - Bigionisti e Riformisti, e lo vedrà.
Si procurasse il bene di Lucca. - Lucca è carissima nostra sorella, e non abbiamo mai confusi i buoni Lucchesi con i pochi faziosi, Bigionisti, che fanno chiasso e lo perchè non sanno; Riformisti, che si agitano per avere impieghi che non avranno mai. - Pace, concordia e giustizia internamente, gloria italiana fuori. - Credo la Deputazione sia rimasta contenta: forse qualche individuo della medesima no: che ne pensate voi?
Firenze, 3 del 49.
Aff.mo A.° GUERRAZZI."
Signor Prefetto di Lucca.
A. C.
Desidero vedervi presto: venite più presto che potete; superata la prima prova, il Ministero ha speranza di salvare anche quelli che l'odiano. Non sono quello che fui; non dirò che morì gran parte di me; ma se posso, voglio costringere i nemici, se non ad amarmi, ch'è impossibil cosa, almeno a rendermi giustizia.
| |
Pericle Ill Niccolò Puccini Del Re Stato Civica Lelio Guinigi Fazioni Partito Riformisti Lucca Lucchesi Bigionisti Riformisti Deputazione Prefetto Lucca Ministero
|